Il carpino nero
Carpino nero
Ostrya carpinifolia Scop.
Specie:  O.carpinifolia
Classe:  Dicotyledones
Ordine:  Fagales
Famiglia:  Betulaceae

Il Carpino nero o Carpinella, è una pianta originaria dell'Europa sud-orientale che troviamo in Italia, e in aree come la Costiera amalfitana, il Cilento. Presenta elevata adattabilità ecologica. E' un albero caducifoglie di terza grandezza, alto fino a 15-20 m. Il carpino nero appartiene al genere Ostrya, formato da sole sette specie a foglia decidue di dimensioni medie e piccole.

Pianta pioniera, capace di crescere anche su terreni poco profondi e sassosi, è indicata per un primo rimboschimento di aree brulle. La buona velocità di crescita, l’ottima capacità di disseminazione, la tendenza a formare ceppaie ne fanno una pianta preziosa nei terreni declivi e da rinsaldare. In passato, il suo legno veniva impiegato nella produzione della carbonella e di legna da ardere. Di difficile lavorazione per la presenza di molte fibre irregolari. Negli ultimi anni, rivalutato anche come essenza di interesse paesaggistico, anche per le sue limitate esigenze di substrato; viene usato per formare siepi e alberature stradali (sfruttando la sua capacità pollonifera).

Specie simili: Il carpino bianco, che ha foglie identiche ma chioma compatta e verde scura, scorza liscia grigio scura e brattea o ala del frutto trilobata.

 

Ostrya carpinifolia

The Ostrya carpinifolia is a plant of the sud-west Europe that can be found in Italy and in the area of the Amalfi Coast and Cilento. It is a deciduous 15-20 cm high. The Ostrya carpinifolia can grow also on not so deep and stony grounds. It is a really helpful plant for reforestation since it grows quickly, it has very good dissemination capacities and it tends to create stumps. In the past its wood was used for producing slack and firewood.

In the last years it is used for making hedges for roads. 

Foglia di Carpino Nero, foto Franz Xaver Folgia di Carpino Nero Disegno di Carpino Nero
Dove si trova: 
Cilento, Costiera Amalfitana, Cilento
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Bibliografia: 
Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982
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