Grano Carosella
Grano Carosella
Specie:  Graminaceae

E' sopravvissuto alla manipolazione genetica grazie alla caparbietà dei contadini locali e soprattutto dell' associazione Tempa Del Fico di Angelo Avagliano che sta dedicando la sua vita alla coltivazione e conservazione di questo grano speciale e in via d'estinzione. Il grano Carosella che un tempo si coltivava in molte zone del Cilento e del Sud Italia (nel Pollino tra la Basilicata e la Calabria) è una tipologia di frumento tenero molto datata caratterizzato dal fatto di avere una pianta che raggiunge almeno un metro di altezza. Probabilmente il suo nome deriva dalla volgarizzazione del termine cariosside, che sta ad indicare il chicco secco di grano ancora rivestito dalle glumelle (il primo rivestimento fogliare) alla base delle infiorescenze (spighette) tipiche delle Graminaceae. Altra ipotesi invece consiste nel riconoscere la radice comune fra "Caruso" (nella tradizione siciliana ragazzo con la testa rapata) e carosella (piccola testa-seme rapata, liscia); allo stesso tempo esiste un'analogia tra la spiga del grano, che risulta carosata appunto, in quanto presenta delle ariste (prolungamenti aghiformi della glumella inferiore) corte sulla sommità della stessa ed il termine caruso. Di fatto questo grano è talmente antico che la sua prima produzione sembra proprio risalire all'epoca Romana i quali lo coltivavano nelle numerose fattorie sparse nel territorio cilentano.

E' un seme semiselvatico che ben si prestava alla coltivazione per le esigenze alimentari di base. Nel corso dei secoli quindi questo seme è stato progressivamente accantonato per far posto ad altre tipologie di grano che invece presentavano caratteristiche più confacenti alla trebbiatura meccanica ed alle altre macchine agricole, estingendosi quasi in favore di un progresso tecnologico relativo alla post lavorazione del frumento stesso in modo da garantire rese migliori anche se solo sotto la voce, quantità.

La presenza di ariste (prolungamenti aghiformi del primo rivestimento fogliare ), seppure di piccole dimensioni, lascia pensare alla morfologia macroscopica tipica di un grano duro. La Carosella invece è definibile come un grano tenero per la forma del chicco, piccolo ed allungato, leggero, di aspetto dorato-aranciato e lucido la cui morfologia rimanda invece al suo 'vicino parente', il grano duro al quale si avvicina per alcuni aspetti non solo organolettici.
Una caratteristica tipica di questo seme è infatti la propria capacità di dare vita ad una pianta nel quale si può apprezzare in modo evidente un fenomeno detto 'accestimento' per il quale da un solo granello del cereale, mediante la formazione di fusticini secondari provenienti da germogli del fusto principale, traggono origine cespi rigogliosi, capaci di portare decine di spighe e centinaia di chicchi. Le radici, invece, affondano nel terreno con migliaia di ramificazioni la cui lunghezza complessiva è di molte decine di metri.
La farina di Carosella per queste sue puculiarità biologiche 'trasversali' può definirsi quindi un grano tenero con un discreto contenuto di glutine e di semola (caratteristica appunto del solo grano duro) e con un equilibrato contenuto di amido che la rende versatile per la panificazione.
Per quanto appena detto è ottima per preparare il pane.

Una testimonianza scritta di questo antico cereale si trova in alcuni documenti pubblicati a Parigi nel '700.

L'associazione Tempa Del Fico che si occupa di conservazione della biodiversità colturale e culturale e che si trova a Valle di Pruno (nel cuore del Cilento) sta recuperando e mettendo a coltivazione altri semi di cereali antichi quali la saragolla, la solina e la risciola oltre la carosella.

 

The wheat still exists nowadays thanks to the persistence of local farmers and especially association Tempa Del Fico of Angelo Avagliano who dedicates his life to the cultivation and conservation of this special and endangered wheat. Carosella wheat once cultivated in many parts of the Cilento and Southern Italy (in the Pollino in Basilicata and Calabria) is a type of wheat characterized by having a plant that is at least one meter high. Its name probably derives from the popularization of the term ‘cariosside’, which indicates the dry grain of wheat still covered by the husk (the first leaf coating) at the base of the inflorescences (spikelets) typical of Gramineae. In fact, this grain is so ancient that its first production seems to date back to Roman who cultivated it in the numerous farms scattered in the Cilento area.

Over the centuries this wheat was gradually shelved to make way for other types of grain that more suit to the characteristics of mechanical threshing and other agricultural machines.

A typical feature of this seed is its ability to give life to a plant as a 'tillering' phenomenon that from a single grain of corn, through the formation of secondary stalks from sprouts the main stem, draw lush clumps origin, capable of carrying dozens of spikes and hundreds of beans. The roots, however, sink into the ground with thousands of ramifications whose overall length is several tens of meters.

Carosella flour can be defined as a soft wheat with a discrete content of gluten and semolina (characteristic precisely of only durum wheat) and with a balanced content of starch which makes it versatile for bread making.

A written record of this ancient grain is found in some documents published in Paris in the 1700s.

Tempa Del Fico association, located in Valle di Pruno (in the heart of Cilento) and dealing with the preservation of culture and cultural biodiversity, is recovering and making other crop seeds of ancient grains such as saragolla, solina and risciola in addition to carosella.

Il grano Carosella Il Pane d'Angelo ricavato dal grano Carosella Il Pane d'Angelo ricavato dal grano Carosella
Dove si trova: 
Valle di Pruno, Rofrano, Cilento
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Video: 
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Bibliografia: 
La scheda è stata possibile realizzarla grazie ad Angelo Avagliano dell' Associazione Tempa Del Fico
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