Salamandrina terdigitata
Salamandrina terdigitata
Classe:  Amphibia
Ordine:  Urodela
Famiglia:  Salamandidae
Sottofamiglia:  Salamandrininae

La Salamandrina terdigitata o perspicillata, cioè dagli occhiali, è un urodelo, anfibio con la coda. Il primo nome che le è rimasto seppure erroneo, poiché essa ha quattro dita nelle mani e quattro nei piedi, le fu dato dal conte de Lacépède, naturalista francese del '700.

Questa creatura che ama i luoghi umidi e ombrosi e passa gran parte della sua esistenza nascosta sotto terra, fu per la prima volta descritta dopo essere stata rinvenuta sul cratere del Vesuvio e classificata nell'opera di storia naturale ch'egli pubblicò nel 1788.

Il secondo nome, perspicillata, le fu dato dal Savi nel 1821: così egli la ribattezzò per il disegno a forma di V, color oro sbiadito, che ha sul capo al disopra degli occhi e fa pensare a un pince-nez. La sua lunghezza non supera gli undici  (nel maschio, in questo caso leggermente più grande) di cui più della metà spetta alla sottile coda. La cute è granulosa. Le parti superiore sono di colore che varia dal grigio scuro al bruno o quasi nero. Le dita e parte degli arti sono di un rosso vivo, e così la parte inferiore della coda, e talvolta persino il ventre che è quasi sempre biancastro con macchie grigio scuro, marmoreggiato.

Il periodo della sua riproduzione qui varia in genere dall'inizio di aprile a quello di maggio, periodo che non può essere detto di accoppiamento, perchè la copulazione non ha luogo.  Infatti dopo una danza di corteggiamento, circolare a mo' di valzer, il maschio emette dalla cloaca spermi avvolti da involucri gelatinosi conici, detti spermatofore, e le femmine con le labbra cloacali prendono le spermatofore, conservando gli spermi nella loro spermateca e rigettando gli involucri. Le femmine depongono poi le uova fecondate preferibilmente in acque lente, fangose, piene di rami e foglie in decomposizione dove si mimetizzano, o dentro anfratti nascosti, quieti e bui.

La Salamandrina si ciba di prede varie: antropodi, molluschi, vermi, insetti e larve varie. Essa è specie esclusiva dell'area del Vallone Porto Positano, e in alcune aree del Cilento. La sua presenza è limitata alla catena appenninica e quasi solo al versante tirrenico, dalla Liguria alla Campania.

La Salamandrina è inserita nella lista rossa tra gli anfibi in via d'estinzione. La direttiva Habitat dell'Unione Europea (n.43 del 1992), la include tra le specie animali di interesse comunitario, la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di protezione e ne raccomanda la tutela come specie.

The Spectacled salamander ( Salamandrina tergiditata)

This creature who loves moist and shady places and spends most of its existence hidden under the earth, was described for the first time after being found at a crater of Vesuvius in 1788.

Its length does not exceed eleven cm (in the male, in this case slightly larger) of which more than half of its lengts exists is for the thin tail. The skin is grainy. The upper parts are ranging from a dark gray to a brown or almost black colour. The fingers and part of the limbs are of a bright red colour, and so is also the lower part of the tail.

The period of its reproduction here generally ranges from the beginning of April to May. Then the females lay fertilized eggs preferably in slow waters, muddy and full of branches and decaying leaves, where they can hide their eggs.

The salamander eats for example molluscs, worms, insects and larvae. It is a species exclusive for the area of ​​Vallone Porto di Positano, and in some areas of Cilento. Its presence is limited to the Apennines and almost only the Tyrrhenian side, from Liguria to Campania.

The salamander is included in the red list of endangered amphibians. 

La copertina del libro di  Gianni Menichetti "La Salamandrina" La Salamandrina in un dipinto di Gianni Menichetti Foto di Maria Rosaria Sannino
Dove si trova: 
Vallone Porto, Positano, Cilento. Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, italy, campania, salerno
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Video: 
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Bibliografia: 
Gianni Menichetti “Il Porto, storia di un canyon selvaggio”, edizioni Comunicazione e Territorio, anno 2003
Gianni Menichetti "La Salamandrina", edizioni Comunicazione e Territori, anno 2009
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