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Parco Regionale dei Monti Lattari

L'Ente Parco Regionale dei Monti Lattari è l’organismo di gestione del Parco, istituito il 13 novembre del 2003, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n. 781, per tutelare il patrimonio dei Monti Lattari, cerniera tra i due versanti della Penisola sorrentino-amalfitana.

I monti Lattari sono il prolungamento occidentale dei Monti Picentini dell'Appennino Campano, costeggiando l'Agro nocerino sarnese, si protendono nel mar Tirreno formando la penisola sorrentina. Devono il loro nome alle capre che vi pascolavano, fornitrici di ottimo latte da cui il nome latino lactariiis.

La catena montuosa è delimitata a nord-ovest dal golfo di Napoli, a nord dalla pianura del fiume Sarno, ad est dalla vallata metelliana ed a sud dal golfo di Salerno. I monti sono di formazione calcarea e raggiungono la massima elevazione nei 1444 metri del Monte San Michele, seguito dal Monte Cerreto (1316 m) a ovest, e a nord dal Monte Faito (1131 m).

Proseguendo verso est i monti raggiungono i 1130 m del Monte Sant'Angelo di Cava che insieme al Monte Finestra (1138 metri) ed al Monte dell'Avvocata (1014 metri), costituisce il margine orientale della catena montuosa prima che questa digradi nella valle di Cava dei Tirreni e in quella del torrente Bonea che sfocia nel golfo di Salerno a Vietri sul Mare.

Nel territorio ricadono quattro siti naturalistici di interesse comunitario: la Dorsale dei Monti Lattari, la Costiera amalfitana, la Penisola Sorrentina, i fondali marini tra Punta Campanella e Capri, il suggestivo Scoglio del Vervéce.

Il territorio del parco è infatti a cavallo tra le province di Napoli e Salerno.

Fanno parte del Parco 29 comuni, tra quelli della penisola sorrentina e amalfitana: Amalfi, Atrani, Cava de' Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Corbara, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Sant'Egidio, Tramonti, Vietri sul Mare, Nocera Inferiore e Nocera Superiore, Agerola, Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Massalubrense, Piano di Sorrento, Pimonte, Sant'Agnello, Sorrento, Vico Equense.

Gli abitanti dei comuni interessati sono circa 241mila, mentre i residenti sono 25.643. L’economia del posto si basa sull’agricoltura, che è molto sviluppata con colture a oliveti a sud e agrumeti a nord: presenti anche molti vigneti. Viene praticata la silvicoltura con conservazione di castagni a ceduo. Limitata ma presente la pastorizia. Buona parte dell'economia di alcune zone è basata sul turismo, specialmente straniero.

Varia e ricca la vegetazione, essa cambia a secondo dell'esposizione e dell'altitudine. In alcuni siti a sud si incontrano sia la tipica gariga, sia la lecceta (Quercus ilex), sia la pineta (Pinus halepensis). La zona è anche ricca di valloni e ruscelli e si osservano quindi essenze e specie legate ad ambienti umidi come, per esempio, le felci. Nelle parti più alte sono presenti boschi a latifoglie con belle faggete (Fagus selvatica). Rigoglioso il sottobosco: sono presenti ciclamini (Ciclamen neapolitanum) e fragole (Fragaria vesca). Sui dirupi più scoscesi si incontrano la sabina (Iunipertus sabina) e la palma nana (Chamaerops humilis).

Molteplice la fauna. Tra i mammiferi si osservano la volpe (Vulpes vulpes), la faina (Martes faina), l'arvicola rossastra ( Clethrionomys glareolus), la lepre (Lepus europaeus), il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculis), il tasso (Meles meles). Tra l'avifauna vanno annoverate interessantissime specie di falconiformi come la poiana (buteo buteo), il gheppio (Falco tinnunculus) e il falco pellegrino (Falco peregrinus), nidificanti. Altre invece vi transitano solo durante il passo: falco pescatore (Pandion haliaetus ) e grillaio (Falco naumanni).

Tra le tante altre specie di uccelli sono la quaglia (Coturnix coturnix), la tortora ( Turdus philomelos), il rondone alpino (Apus melba) e il tordo (Larus argentatus), il corvo imperiale (Corpus corax e molti silfidi. Tra i rettili, oltre la biscia dal collare (Natrix natrix) e il biacco (Col uber viridiflavus), vanno segnalate alcune sottospecie di lucertola sicula (Podarcis sicula). Presenti inoltre il ramarro (lacerta viridis) e il geco (Tarantola mauritanica).

L'Ente Parco ha realizzato un Osservatorio della Biodiversità nell’ambito del servizio “Monitoraggio del patrimonio di biodiversità. Analisi per la gestione delle risorse ambientali per la conservazione della biodiversità” affidato ad Agriconsulting S.p.A dall’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari. Obiettivi dell'Osservatorio della Biodiversità - conoscere le diverse componenti della biodiversità del Parco; - attivare un sistema di monitoraggio delle diverse componenti della biodiversità; - supportare le decisioni nella pianificazione, programmazione e gestione territoriale e ambientale del Parco; - divulgare per contribuire all’informazione, alla sensibilizzazione e all’educazione delle collettività locali sui temi della biodiversità.

The Lattari Mountains are the western extension of the Picentini Mountains of Campania, along the Agro Sarnese Nocerino, stretch out in the Tyrrhenian Sea forming the Sorrento Peninsula. They are named after the goats that grazed there – suppliers of excellent milk with the Latin name lactariiis.

The mountain range is bordered to the northwest by Gulf of Naples, to the north by Plain of Sarno River, to the east by Metelliana Valley and to the south by Gulf of Salerno. The mountains are of limestone formation and reach the highest elevation of 1444 metres of Mount San Michele, followed by Mount Cerreto (1,316 m) to the west, and Mount Faito (1131 m) to the north. Continuing eastwards, the mountains reach 1130 metres of Mount Sant'Angelo di Cava, which together with Mount Finestra (1138 metres) and Mount dell'Avvocata (1014 metres) constitutes the eastern edge of the mountain range.

In the territory are four natural sites of interest: the Backbone of the Lattari Mountains, the Amalfi Coast, the Sorrento Peninsula, and the charming Scoglio Vervece.

The territory of the park is in fact between the provinces of Naples and Salerno.

The local economy is based on agriculture, which is highly developed with olive groves in the south and citrus orchards in the north, and many vineyards as well. It is practiced forestry with conservation of chestnut coppice. Much of the economy of some areas is based on tourism, especially foreign.

The flora changes depending on exposure and altitude. In some south sites meet both the typical scrubland, is the holm oak (Quercus ilex) and pine forest (Pinus halepensis). The area is also full of valleys, streams, and species linked to humid environments such as ferns. In the higher parts are deciduous forests with beautiful beeches (Fagus sylvatica). Lush undergrowth are cyclamens (Ciclamen Parsley) and strawberries (Fragaria vesca). On the steepest cliffs are the sabina (Iunipertus Sabine) and the dwarf palm (Chamaerops humilis).

The fauna is manifold. Among the mammals are foxes (Vulpes vulpes), martens (Martes faina), bank voles (Clethrionomys glareolus), hares (Lepus europaeus), wild rabbits (Oryctolagus cuniculis), and badgers (Meles meles). Among the birds are interesting species such as buzzards (Buteo buteo), kestrels (Falco tinnunculus), peregrine falcons (Falco peregrinus), ospreys (Pandion haliaetus), and lesser kestrels (Falco naumanni).

Among the many other species of birds are quails (Coturnix coturnix), turtle doves (Turdus philomelos), Alpine Swifts (Apus Melba), thrushes (Larus argentatus), and ravens (Corpus corax and many sylphs). Among reptiles are grass snakes (Natrix natrix) and rat snakes (Col uber viridiflavus) and Sicilian lizard subspecies (Podarcis sicula). There are also green lizards (Lacerta viridis) and geckos (Tarantola mauritanica).

The Park Authority has created an Observatory of Biodiversity within the service ‘Monitoring the biodiversity heritage. Analysis for the management of environmental resources for the biodiversity conservation’ entrusted to Agriconsulting S.p.A. of the Lattari Mountains Regional Park Authority.

Objectives of the Observatory of Biodiversity are:

- Learn about the different components of biodiversity of the Park;

- Activate a monitoring system of the different components of biodiversity;

- Support decisions in the planning, programming and territorial and environmental management of the Park;

- Disclose to contribute information, awareness and education to local communities on biodiversity issues.

I Monti Lattari incorniciano la Costiera amalfitana I Monti Lattari L'ambiente naturale dei Monti Lattari Veduta dal Sentiero degli Dei Il Monte Faito Riserva Marina di Punta Campanella Veduta dal Faito su Capri La Costiera amalfitana, capo di Conca dei Marini La catena dei Monti Lattari La catena dei Monti Lattari Il Logo del Parco Regionale dei Monti Lattari
Dove si trova: 
Catena dei Monti Lattari, Amalfi, Atrani, Cava de' Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Corbara, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Sant'Egidio, Tramonti, Vietri sul Mare, Nocera Inferiore e Nocera Superiore, Agerola, Castellammare
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Bibliografia: 
“Monitoraggio del patrimonio di biodiversità. Analisi per la gestione delle risorse ambientali per la conservazione della biodiversità” affidato ad Agriconsulting S.p.A dall’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari
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